Georgia: tra Euromaidan, 1984 e Black Mirror

Negli ultimi due giorni, in Georgia si è assistito ad un’impennata degli eventi, con il Partito al potere, Sogno Georgiano, che ha intensificato le sue azioni repressive. Centinaia di attivisti, rappresentanti di ONG, giornalisti e le loro famiglie hanno segnalato di avere ricevuto chiamate da numeri di cellulare stranieri, caratterizzate da insulti e minacce. L’operazione sembrerebbe essere parte di una campagna intimidatoria coordinata.

La situazione risulta aggravata anche da un aumento di aggressioni fisiche contro rappresentanti di ONG, media e insegnanti, sia per strada che nelle proprie abitazioni, con aggressori identificati come titushky. Quella dei titushky è tattica, già utilizzata durante l’Euromaidan ucraino, consiste nel reclutare provocatori non identificati per incitare alla violenza al fine di giustificare l’arresto dei manifestanti oppure intimidire chiunque organizzi o intenda partecipare alle manifestazioni.

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