L’Italia è come quel vecchio televisore che tieni in salotto. La polvere si accumula, la qualità dell’immagine è discutibile, ma alla fine nessuno osa spegnerlo. Ci stiamo abituando a guardare uno schermo pieno di staticità politica, mentre i partiti sembrano più impegnati a regolare il volume della propria voce che a cercare un canale con un programma decente. Lo show del giorno? “Decideremo quando saremo al governo”. Un po’ come quei telequiz degli anni ‘90 dove il pubblico non aveva la più pallida idea di cosa si stesse giocando, ma applaudiva comunque.
Intanto, nel Parlamento europeo, i deputati del PD hanno trovato il tempo per un piccolo avvicinamento alla destra sovranista, giusto per non sfigurare nel caos. Hanno votato con i putinisti, ma tranquilli, sono diversi. Come siano diversi rimane un enigma che solo loro potranno svelare. Quando? Ovviamente quando saranno al governo. Nel frattempo, approviamo risoluzioni, ma senza troppo impegno, un po’ come chi firma un contratto senza leggere le clausole, perché tanto si vedrà in seguito.
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