Ecco il solito copione: città ucraine rase al suolo, scuole e ospedali trasformati in macerie, ma chissà perché non se ne parla mai abbastanza. Poi però basta che un deposito d’armi russo salti in aria, e subito partono le urla di scandalo. Già, perché quando sono gli ucraini a difendersi, si tratta di atti inqualificabili,…
Categoria: Medio Oriente
Quegli ostaggi dimenticati
La liberazione oggi di 4 ostaggi da 8 mesi prigionieri di Hamas a Gaza porta alla luce alcune questioni che dovrebbero essere scontate ma che in tanti mesi di propaganda sono state completamente accantonate: Ci sono ancora oltre 100 ostaggi nelle mani di Hamas che non possono essere dimenticati o liquidati come “ormai saranno morti”….
Iran – Chi deciderà la successione di Ali Khamenei?
Cosa avverrà alla morte di Ali Khamenei? Sarà l’opposizione al regime abbastanza coesa da approfittarne per rovesciare il regime e instaurare un governo democratico? Oppure saranno i pasdaran, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie, con un colpo di mano, ad operare una transizione da un regime teocratico ad uno militare? Mentre appare sempre più difficile che…
Intrighi e conseguenze della scomparsa di Raisi
Le morti del presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian aprono una serie di interrogativi. Le condizioni meterologiche proibitive lasciano poco spazio a supposizioni anche se morti così rilevanti, in una zona critica del mondo, in un paese politicamente instabile non possono non suscitare perplessità, se non altro in…
La macabra strategia dei numeri
Quella del gioco alla conta dei numeri dei morti è una strategia macabra. Ancor più lo è quando utilizzata in modo strumentale per mirare alla pancia del cittadino medio. Chiariamo subito un punto, a scanso di ogni equivoco. Chi scrive ha poca simpatia per Netanyahu e la cricca del Likud e ritiene che, nella risposta…
Iran – Le forze di opposizione
Ho incontrato Ashkan Rostami del Partito Costituzionale Iraniano per parlare delle varie forze politiche iraniane in esilio opposte al regime di Khamenei. Quali sono? Che consensi hanno in Iran? Qual è il loro legame con il movimento Donna, Vita, Libertà? Parleremo di questo ed altro:
Hatem Bazian, il SJP e il sogno della jihad americana
Stessi slogan, stessa terminologia, stesse tattiche e modalità di occupazioni, addirittura le stesse identiche tende. Forse non è un caso. Alcuni sostengono che le tende infatti siano state date agli studenti insieme alle direttive e alla diaria giornaliera. Non è chiaro se questo sia vero ma appare sempre più evidente il ruolo di organizzazioni che…
Mani sporche di sangue: l’ignoranza e la banalizzazione celebrativa del cannibalismo
Come ho già fatto in passato, ricorrerò ad uno dei miei autori preferiti per fare il punto su alcuni aspetti inquietanti del movimento propal di questi ultimi mesi. Si tratta del visionario J.G. Ballard, grande conoscitore degli angoli più remoti e torbidi dell’animo umano, artefice di alcune acute distopie. In particolare, mi servirò del romanzo…
ONU e Hamas: Il confine tra terrorismo e politica
Nel corso di un’intervista a Skynews, mesi dopo l’attacco terrorista di Hamas contro Israele, il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha dichiarato che Hamas non è un gruppo terroristico ma un movimento politico.”
L’affermazione ha creato sdegno ma l’oltraggio non avrebbe dovuto essere rivolto all’individuo. Griffiths, in fondo, non è che il messaggero della linea dell’organismo di cui fa parte.
UNRWA: i tentacoli di Hamas
Hamas raccoglie fondi attraverso un’intricata rete di organizzazioni. Sebbene molte di queste dichiarino pubblicamente di sostenere cause religiose o attività civiche, il denaro raccolto viene spesso destinato anche agli operatori, alle famiglie dei terroristi uccisi e all’apparato terroristico stesso. In realtà, non esiste una netta separazione tra le attività civiche e quelle terroristiche di Hamas. In quest’area grigia, è avvenuta un’infiltrazione inquietante, quando cioè gli operatori di Hamas e quelli delle agenzie dell’Onu hanno finito per coincidere, facendo sì che gran parte degli aiuti forniti per sostenere la popolazione e favorire lo sviluppo divenissero il carburante della Jihad.