Intrighi e conseguenze della scomparsa di Raisi

Le morti del presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian aprono una serie di interrogativi. Le condizioni meterologiche proibitive lasciano poco spazio a supposizioni anche se morti così rilevanti, in una zona critica del mondo, in un paese politicamente instabile non possono non suscitare perplessità, se non altro in considerazione dei precedenti. 

Prima di Raisi, la fazione rivale si era liberata di Abolhassan Bani Sadr attraverso l’impeachment; Mohammad Ali Rajaei era invece stato ucciso in un attentato terroristico; Abolhassan Banisadr e Mahmoud Ahmadinejad erano scampati ad altri incidenti di elicotteri. Tradizionalmente, nella Repubblica islamica, chi detiene il potere cerca di sbarazzarsi del rivale e lo fa talvolta politicamente altre volte fisicamente. In questo caso, davanti alla tempesta atmosferica, per non cedere a sterili complottismi, sceglieremo di chiamarlo destino, anche se in Iran probabilmente gli daranno un altro nome. 

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