E non si salva nessuno

L’Italia è come quel vecchio televisore che tieni in salotto. La polvere si accumula, la qualità dell’immagine è discutibile, ma alla fine nessuno osa spegnerlo. Ci stiamo abituando a guardare uno schermo pieno di staticità politica, mentre i partiti sembrano più impegnati a regolare il volume della propria voce che a cercare un canale con…

Quando i terroristi saltano in aria e l’ipocrisia va in crisi

Ecco il solito copione: città ucraine rase al suolo, scuole e ospedali trasformati in macerie, ma chissà perché non se ne parla mai abbastanza. Poi però basta che un deposito d’armi russo salti in aria, e subito partono le urla di scandalo. Già, perché quando sono gli ucraini a difendersi, si tratta di atti inqualificabili,…

Riallacciare i rapporti europei

L’attesa è stata lunga ma, una volta vinte le elezioni, il primo ministro Keir Starmer non ha perso tempo. La prima riunione di gabinetto è avvenuta solo ventiquattr’ore dopo il voto, mentre ancora si finivano diconteggiare gli ultimi seggi (una cosa mai successa prima), a dimostrazione del fatto che i laburisti sono ben consapevoli dell’importanza…

L’attentato a Trump e l’uragano alle porte

L’esperienza insegna che non scopriremo mai se l’attentatore che ha sparato contro Trump sia solo un folle (di destra o sinistra che sia) che ha agito da singolo o se ci sia un mandante. Certo è che sopra ci si costruiranno infinite teorie complottiste e dietrologie da uno schieramento e dall’altro, dal “Biden ha voluto…

Piegati ai capricci dei regimi

Che l’Onu sia ormai piegata ai capricci dei regimi più irrispettosi dei diritti umani è un fatto a cui abbiamo fatto il callo, eppure è impossibile non indignarsi quando dimostra che ad ogni male segue sempre un peggio. Succede così che abbia deciso di accogliere la richiesta dei talebani di escludere le donne afghane dall’incontro…

Confondere il transfemminismo con il femminismo e l’arcobaleno con il woke

Nell’ultimo decennio si sono fatti largo il femminismo intersezionale e il movimento LGBTQ+, entrambi parte di quanto viene definito il woke. Per molte persone, questi movimenti sono un’evoluzione del femminismo e del movimento LGBT, ma la verità non potrebbe essere più diversa. Non c’è stata alcuna evoluzione dei movimenti tradizionali, piuttosto un silenziamento di essi…

Sul cadavere della libertà di pensiero

Nell’era del bipolarismo sfrenato, occorre tirarsi fuori dalla mischia per comprendere i fenomeni perché la tendenza di entrambi gli schieramenti di fare sistematicamente di ogni erba un fascio genera una cacofonia di piazza nella quale il cittadino neutrale o moderatamente orientato non capisce più nulla. Leggi l’articolo:

Germania: L’ascesa dell’AFD

La Germania emerge dalle elezioni europee spaccata in due. Nell’ex Germania dell’Est, i tedeschi scelgono largamente il partito dell’estrema destra anti-europeista, xenofobo e pro-russo AFD che diviene il secondo partito su scala nazionale. Cosa è andato storto nell’unificazione della Germania? Quanto ancora pesa l’eredità sovietica nell’ex DDR e quanto grava l’influenza di Mosca? I nfine,…

No, il velo non è come la minigonna

In un’intervista per l’Espresso, Aya Mohamed cerca di far passare il velo per una scelta femminista paragonandolo addirittura alla minigonna. Nel gioco del ribaltamento della realtà, le così dette “femministe intersezionali” rivendicano come simbolo del femminismo quello che invece per le donne iraniane è simbolo di oppressione. Una lotta per la quale molte di loro…

Quegli ostaggi dimenticati

La liberazione oggi di 4 ostaggi da 8 mesi prigionieri di Hamas a Gaza porta alla luce alcune questioni che dovrebbero essere scontate ma che in tanti mesi di propaganda sono state completamente accantonate: Ci sono ancora oltre 100 ostaggi nelle mani di Hamas che non possono essere dimenticati o liquidati come “ormai saranno morti”….

Iran – Chi deciderà la successione di Ali Khamenei?

Cosa avverrà alla morte di Ali Khamenei? Sarà l’opposizione al regime abbastanza coesa da approfittarne per rovesciare il regime e instaurare un governo democratico? Oppure saranno i pasdaran, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie, con un colpo di mano, ad operare una transizione da un regime teocratico ad uno militare?  Mentre appare sempre più difficile che…

Keir Starmer e la scelta vincente del ritorno al New Labour

Per Rishi Sunak e Keir Starmer sbarazzarsi dei populismi non è stato un affare pulito. L’avvicendamento non sarebbe bastato al primo per liberarsi della scomoda eredità di Boris Johnson, né al secondo per spazzare via il retaggio di Jeremy Corbyn. Per questo, i nemici non andavano solo sconfitti, dovevano essere ripudiati. Pur ideologicamente agli antipodi,…

La caduta dell’impero Tory

A un mese dalle elezioni nel Regno Unito, le opinion poll assegnano 476 seggi al partito laburista contro i 66 del partito conservatore. Questi dati potrebbero essere ridimensionati alle urne, ma anche con un recupero in extremis dei Tories, nulla potrà prevenire una disfatta epocale, di quelle che richiedono generazioni (e non solo legislature) per…

Lo specchio dell’ipocrisia

Gli stessi che si girano dall’altra parte quando la Russia bombarda ospedali, scuole, biblioteche e centri commerciali, ci dicono adesso che gli ucraini non possono colpire obiettivi militari in Russia. Gli stessi che gridano sdegno per un razzo su una fabbrica di missili a Belgorod, non solo giustificano le bombe russe sugli ospedali ma anzi…

Intrighi e conseguenze della scomparsa di Raisi

Le morti del presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi e del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian aprono una serie di interrogativi. Le condizioni meterologiche proibitive lasciano poco spazio a supposizioni anche se morti così rilevanti, in una zona critica del mondo, in un paese politicamente instabile non possono non suscitare perplessità, se non altro in…

La macabra strategia dei numeri

Quella del gioco alla conta dei numeri dei morti è una strategia macabra. Ancor più lo è quando utilizzata in modo strumentale per mirare alla pancia del cittadino medio. Chiariamo subito un punto, a scanso di ogni equivoco. Chi scrive ha poca simpatia per Netanyahu e la cricca del Likud e ritiene che, nella risposta…

Tra polarizzazione e assenza di dibattito politico

In una politica sempre più polarizzata scompare il dibattito e trionfa la caciara. Il dualismo tra destra e sinistra, alimentato da reciproche recriminazioni, colpe ancestrali, silenziamenti, fughe e vittimismi assortiti impera assoluto fino ad occultare i temi in discussione.  Il caso del silenziamento della ministra Eugenia Roccella è esemplare dell’impasse della politica italiana.  Ne parlo…

Iran – Le forze di opposizione

Ho incontrato Ashkan Rostami del Partito Costituzionale Iraniano per parlare delle varie forze politiche iraniane in esilio opposte al regime di Khamenei.  Quali sono? Che consensi hanno in Iran? Qual è il loro legame con il movimento Donna, Vita, Libertà?  Parleremo di questo ed altro:

Georgia: tra Euromaidan, 1984 e Black Mirror

Negli ultimi due giorni, in Georgia si è assistito ad un’impennata degli eventi, con il Partito al potere, Sogno Georgiano, che ha intensificato le sue azioni repressive. Centinaia di attivisti, rappresentanti di ONG, giornalisti e le loro famiglie hanno segnalato di avere ricevuto chiamate da numeri di cellulare stranieri, caratterizzate da insulti e minacce. L’operazione…

Hatem Bazian, il SJP e il sogno della jihad americana

Stessi slogan, stessa terminologia, stesse tattiche e modalità di occupazioni, addirittura le stesse identiche tende. Forse non è un caso. Alcuni sostengono che le tende infatti siano state date agli studenti insieme alle direttive e alla diaria giornaliera. Non è chiaro se questo sia vero ma appare sempre più evidente il ruolo di organizzazioni che…

Ucraina, a video colloquio con Cristiano Tinazzi

Inoltre sbarca su Youtube con un colloquio tra Alessandra Libutti, Camillo Bosco e Cristiano Tinazzi (quest’ultimo in collegamento da Kharkiv).  Parliamo della guerra in Ucraina e del romanzo di Cristiano Tinazzi “Tutto questo dolore” (Paesi Edizioni, 2024) che raccoglie le sue esperienze di reporter di guerra.

L’homo italicus e l’upgrade mancato

Davanti alla mentalità dell’homo italicus le quote di partecipazione finiscono per apparire come un male necessario, eppure non sono la soluzione. Ma come scardinare una forma mentis che cavalca le generazioni e che si tramanda più per forza d’inerzia che per altro? come combattere quella mentalità così occulta e inconsapevole dell’homo italicus, tale da rendergli invisibile l’ovvio e…

Fentanyl, QAnon, la jihad del Woke e il marketing ideologico

Lasciamo stare le teorie complottiste. Quella dei grandi vecchi che si incontrano in segreto per tessere le fila del pianeta è una bella sceneggiatura degna di un blockbuster ma non è così che vanno le cose nel mondo, piuttosto esistono strategie. E soprattutto opportunismi. 

Quando il vecchio femminismo fu messo in cantina per fare spazio al narcisismo morale

Una mattina, mi son svegliata e ho trovato… il femminismo intersezionale. Lo so, colpa mia che dormivo. Purtoppo, come molte femministe vecchia scuola, mi sono distratta e mi sono persa qualche tappa fondamentale. Solo ad un certo punto mi sono accorta che il femminismo non era più lo stesso: che non si batteva più contro alle barriere sistemiche in alcuni settori delle istituzioni e del mondo del lavoro; che non gli interessavano più gli asili nido o lo smart working; e che in generale non solo non gli interessavano più le donne della classe media, ma neanche battevano ciglio nei confronti delle donne della classe operaia. Ad un certo punto era cambiato. Era diventato intersezionale.

Il queer, Teheran, il lobbista e i magnati: la piramide del ‘woke’

Immaginiamo quale arma potentissima sarebbe, per fondamentalisti islamici sfruttare il woke per minare le democrazie occidentali dall’interno e crescere intere generazioni all’odio verso l’Occidente. Immaginiamo ancora se negli USA, in Canada, in Uk e in qualche altro paese scandinavo lo stessero già facendo da anni e quella generazione fosse già tra noi. Infine, immaginiamo se proprio i movimenti femministi ed LGBTQ+ fossero lo schermo ideale per l’infiltrazione capillare. Immaginiamo infine se quanto è avvenuto per le nostre strade dopo il 7 ottobre fosse solo la prima manifestazione di una realtà fino a quel momento soltanto nascosta.

Quella visita di Nigel Farage a Julian Assange…

È una mattina del 9 marzo del 2017 quando un uomo viene visto entrare nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Il fatto in sé non sembrerebbe degno di nota, non fosse che il contesto fa di quell’inquadratura uno scoop. Ad osservare la scena è un passante, Ian Stubbings.  A sorprenderlo è il fatto che davanti all’ambasciata non ci sia nessun fotografo o troupe televisiva nonostante l’uomo che sta entrando nell’ambasciata sia Nigel Farage che ha appena portato il Regno Unito fuori dall’Europa, mentre quello all’interno dell’ambasciata è Julian Assange, che con i sui WikiLeaks ha favorito l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. 

ONU e Hamas: Il confine tra terrorismo e politica

Nel corso di un’intervista a Skynews, mesi dopo l’attacco terrorista di Hamas contro Israele, il capo dei soccorsi delle Nazioni Unite Martin Griffiths ha dichiarato che Hamas non è un gruppo terroristico ma un movimento politico.”

L’affermazione ha creato sdegno ma l’oltraggio non avrebbe dovuto essere rivolto all’individuo. Griffiths, in fondo, non è che il messaggero della linea dell’organismo di cui fa parte.

Equità e discriminazione

La transizione dall’uguaglianza all’equità ha comportato una frattura ideologica all’interno delle sinistre liberali, le quali – nell’intento di perseguire una società più equa-  hanno spalancato le porte al soggettivismo, consentendo alle destre di rivendicare un ritorno all’oggettività. In modo paradossale abbiamo assistito ad un’inversione dei ruoli dove (almeno concettualmente), la sinistra – alla ricerca di diritti particolari – si è fatta promotrice dell’istituzionalizzazione della disuguaglianza.

UNRWA: i tentacoli di Hamas

Hamas raccoglie fondi attraverso un’intricata rete di organizzazioni. Sebbene molte di queste dichiarino pubblicamente di sostenere cause religiose o attività civiche, il denaro raccolto viene spesso destinato anche agli operatori, alle famiglie dei terroristi uccisi e all’apparato terroristico stesso. In realtà, non esiste una netta separazione tra le attività civiche e quelle terroristiche di Hamas. In quest’area grigia,  è avvenuta un’infiltrazione inquietante, quando cioè gli operatori di Hamas e quelli delle agenzie dell’Onu hanno finito per coincidere, facendo sì che gran parte degli aiuti forniti per sostenere la popolazione e favorire lo sviluppo divenissero il carburante della Jihad.   

La via più difficile

Quando avevo 20 anni mi posi la questione del ricorso alla violenza. La domanda era: è lecita davanti all’ingiustizia? Per comprenderlo cominciai a lavorare a un romanzo metafora. Si trattava di un percorso interiore in cui mettevo il protagonista davanti ad una serie d’ingiustizie contro le quali si accaniva fino quasi a soccomberne. Non era…

La Camera sarà in ordine

È una lotta intestina quella in corso, dove lo stanziamento per il supporto all’Ucraina si presenta come un’arma piuttosto che il motivo della diaspora. Non si litiga tanto sulle politiche quanto sul modus operandi di McCarthy.

Tutti in galera!

Sul populismo di destra ed altre farneticazioni a effetto stampa Più carcere ai minorenni e ai genitori che non mandano i figli a scuola. Cosa mai potrebbe non funzionare con questo sistema? Non ho dubbi che chiunque lavori nel settore abbia avuto un certo giramento di testa alle ultime esternazioni del governo. Non fosse altro…

Declino e caduta di un sistema sanitario

Rincorrendo ideologie, battibeccando tra spesa pubblica, tasse ed esigenze di mercato, negli ultimi 40 anni la società sembra aver perso quello che dovrebbe essere alla base di ogni politica di una società civile: il buon senso. Me ne rendo conto quando la malattia mi colpisce all’improvviso e mi trascina nel vortice di un sistema sanitario…

Twitter, Musk e la cronaca di un collasso annunciato

Cosa è successo a Twitter dopo l’acquisizione di Elon Musk? Ripercorriamo la vicenda per fare chiarezza su come, in sole due settimane dal cambio di gestione, Twitter sia già sull’orlo della bancarotta. L’offerta Il 14 aprile 2022, Musk offre 43 miliardi di dollari per l’acquisto di Twitter. Undici giorni dopo, la società accetta l’offerta per…

La crisi dei sistemi maggioritari e del bipartitismo

Parafrasando la celebre frase della Thatcher “la società non esiste”, il giornalista britannico Russ Jones spiega perché “il partito conservatore non esiste” mettendo il dito sulla piaga dei limiti del sistema elettorale maggioritario, responsabile di convivenze impossibili e un bipartitismo fittizio e non funzionale. Jones ci spiega che i Tories sono in realtà 5 fazioni…

La coalizione anti-crescita

La retromarcia sull’abolizione dell’aliquota sui redditi elevati ha temporaneamente placato i mercati finanziari e scongiurato una rivolta interna che avrebbe potuto portare alla sfiducia del Primo Ministro britannico Liz Truss a sole 4 settimane dall’elezione. Piuttosto che cercare di mitigare lo scontento, la Truss ha deciso invece di gettare acqua sul fuoco inventandosi un nemico:…

Sei miti sul conflitto in Donbass 

Chiunque abbia frequentato i social negli ultimi mesi si è imbattuto in alcune affermazioni sul conflitto in Donbass. Le affermazioni sono spesso seguite dalla citazione di fonti che confermerebbero la veridicità di quanto sostenuto. Vediamole: Il popolo del Donbass lottava per l’indipendenza e l’Ucraina gliela negava. “Vatti a leggere cosa dice l’ONU!” Gli ucraini hanno…

La grande menzogna – La strategia di comunicazione di Trump

Tempo fa avevo scritto di come il complottismo possa essere utilizzato per radicalizzare gli individui e manipolarli a scopo sovversivo. Un grande esempio in anni recenti è quello della “Big Lie”, la “grande menzogna”, ovvero la strategia usata da Trump nel denunciare i brogli elettorali, fino all’assalto a Capitol Hill, il 6 gennaio 2021. Cosa…

2. Assalto a Capitol Hill – Anatomia di un (fallito) colpo di stato  

Prima sessione d’inchiesta sugli eventi del 6 gennaio 2021, tenuta il 09.06.2022 (parte seconda) L’assalto a Capitol Hill fu spontaneo o pianificato? Nel corso della seconda parte della prima sessione, il presidente della commissione, il deputato democratico Bennie G. Thompson, mostra come si è arrivati a concludere che l’assalto fu pianificato e di come il…

1. Assalto a Capitol Hill – Anatomia di un (fallito) colpo di stato 

Riassunto dell’introduzione della prima sessione d’inchiesta sugli eventi del 6 gennaio 2021, tenuta il 09.06.2022 L’assalto a Capitol Hill, avvenuto il 6 gennaio 2021, è stato uno degli avvenimenti più drammatici della storia americana. Dopo un’indagine durata quasi 18 mesi, il comitato incaricato dell’inchiesta ha concluso che Donald Trump fu il motore di una manovra…

Crimea – Diritti umani dopo l’occupazione

Cosa è successo in Crimea dopo l’occupazione russa? Si dà per scontato che essendo la popolazione largamente russofona, la Crimea sia oggi una ridente e felice regione della Federazione Russa. Per capirne di più sono andata a visionare i documenti dell’ONU, di Amnesty International e di altre organizzazioni umanitarie. L’occupazione Nella notte dal 26 al…

La pace effimera – L’annessione progressiva della Georgia

“Il punto fondamentale per una soluzione politica deve essere l’integrità territoriale della Georgia” Furono le parole di Angela Merkel dopo un incontro con Medvedev a Sochi il 15 agosto 2008. Alcuni giorni prima, Il 12 Agosto, il presidente georgiano, Saakashvili e l’allora presidente della Federazione Russa, Medvedev, avevano firmato il trattato di pace proposto dal…

Ultimi mesi a Lugansk (2014)

La guerra in Donbass ha inizio nell’aprile del 2014 con l’assedio di Sloviansk. Il 12 maggio il leader della milizia popolare, Igor Girkin (comandate russo, membro del FSB e già incaricato dell’annessione della Crimea), si dichiara “comandante supremo” della Repubblica Popolare di Donetsk. Nel suo decreto, chiede a tutti i militari di giurargli fedeltà. Alcuni…

Da EuroMaidan alla strage Odessa – Il racconto di Oleskii

Mentre lavoravo a un articolo sulla strage di Odessa del 2 maggio 2014, ho avuto modo di entrare in contatto con Oleksii che all’epoca degli avvenimenti era uno studente a Odessa e aveva preso parte alla marcia dell’unità. Gli chiesi di poter utilizzare alcune foto che aveva postato su Twitter e se aveva voglia di…

Da Donetsk alla strage di Odessa (2014) – Parte Seconda

Nella prima parte di questo articolo, ho descritto come la dichiarazione d’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk non fosse stato il frutto di una rivolta popolare delle persone di etnia russa contro la discriminazione del governo “nazista” di Kiev, ma si trattò di un’operazione ordinata e coordinata da Mosca. Ma la Crimea e il…

Da Donetsk a Odessa (2014) – Parte Seconda

Nella prima parte di questo articolo, prendendo spunto da alcuni threads e ricollegandoli con fonti ufficiali, ho descritto come la dichiarazione d’indipendenza delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk non fosse stato il frutto di una rivolta popolare delle persone di etnia russa contro la discriminazione del governo “nazista” di Kiev, ma si trattò di un’operazione…

Da Donetsk a Odessa (2014) – Parte Prima

Recentemente mi sono imbattuta per caso in un thread in cui l’autore aveva postato il video di una manifestazione avvenuta a Donetsk nel 2014. Al contrario dei video che avevo visto circolare sul Donbas nel 2014 con manifestazioni filorusse, si trattava di una manifestazione Euromaidan. Era qualcosa che stonava con la narrativa di un Donbas…

Brexit e la crisi nell’Irlanda del Nord

L’ incompatibilità tra Brexit e il Good Friday Agreement (GFA) è stata ovvia a molti fin dal principio. Cercherò di spiegarne i motivi al fine di comprendere come mai la questione è esplosa adesso causando la paralisi del parlamento dell’Irlanda del Nord.  Il Good Friday Agreement Il Good Friday Agreement è un trattato di pace…

Il rapporto tra la lingua ucraina e la lingua russa in Ucraina

Traduco e pubblico per gentile concessione dell’autore un’importante testimonianza che spiega, attraverso la storia di una famiglia, perché i russofoni in Ucraina non siano necessariamente di “etnia russa”. Parlare di “etnia russa” infatti crea la falsa impressione che gli ucraini che hanno il russo come lingua madre appartengano ad una minoranza etnica e linguistica. Al…

Il “pensiero diverso” è il pensiero immorale

Un paio di settimane fa avevo scritto un pezzo analizzando il linguaggio di Orsini e dimostrando come “il pensiero diverso” non avesse nulla a che fare con l’espressione di un’opinione diversa, ma si trattasse dell’affermazione al diritto a una “morale diversa”. Il revisionismo morale ha spesso come obiettivo la rivalutazione del nazifascismo.  Per capire come,…

Complottismo, radicalizzazione e sovversione – L’attacco alle democrazie occidentali

Cos’è la radicalizzazione? La radicalizzazione è un processo di sviluppo di credenze, emozioni e comportamenti estremisti. Si tratta di convinzioni contrarie ai valori fondamentali della società, alle leggi della democrazia e ai diritti umani universali.  Raramente la radicalizzazione è alimentata dalla sola ideologia o religione: spesso parte dalle insoddisfazioni dei singoli verso la società o…

Tutto quello che non ci dicono

Proseguiamo il viaggio di osservazione sull’uso mediatico del linguaggio populista. Lo facciamo prendendo spunto dal manifesto del Prof. Alessandro Orsini, creato per pubblicizzare l’evento al teatro alla Sala Umberto di Roma. Lascio da parte la sua visione del conflitto in Ucraina. Che la si condivida o meno è irrilevante ai fini della mia analisi, la…